Domande Frequenti
I prodotti elettronici hanno un alto impatto ambientale. Occorrono materie prime preziose e quantità considerevoli di energia per produrli. Quando questi prodotti vengono smaltiti, tutta l’energia incorporata viene persa, come anche molti dei materiali – solo una piccola parte può essere effettivamente recuperata attraverso il riciclaggio. Ecco perché estendere la vita dei prodotti elettrici ed elettronici attraverso la riparazione è il modo più efficiente per ridurre il loro impatto ambientale complessivo.
Puoi leggere di più su questo argomento qui (https://eeb.org/library/coolproducts-report/).
La maggior parte dei prodotti elettrici ed elettronici sono prodotti in massa in paesi con bassi salari, e i danni ambientali o sociali non si riflettono nel prezzo del prodotto, quindi questi prodotti sono spesso molto economici. Per contro, la riparazione richiede una diagnosi caso per caso e un intervento di riparazione da parte di un tecnico specializzato. I regolamenti sociali, ambientali e di altro tipo rendono più costosa la manodopera nell’UE. Inoltre, il modo nel quale i prodotti sono progettati rende spesso la riparazione più difficile e lunga di quanto dovrebbe essere, e i pezzi di ricambio originali sono a volte più costosi del necessario a causa del monopolio del produttore.
Anche se ovviamente non è illegale riparare un prodotto di tua proprietà, non c’è un quadro legale che ti assicuri di poterlo fare. Per esempio, non sempre hai il diritto di ottenere le istruzioni per la riparazione, i pezzi di ricambio o gli strumenti specializzati di cui avresti bisogno per riparare il tuo prodotto. Il tuo diritto alla riparazione finisce dove inizia il diritto del produttore di realizzare un prodotto non riparabile.
Non possiamo aspettarci che sia il mercato a risolvere questo problema. Se per i produttori è più redditizio vendere prodotti nuovi che facilitare la riparazione, solo la legislazione può fare in modo che i produttori ci permettano di far riparare i nostri prodotti, o di ripararli noi stessi, fornendo gli strumenti e le informazioni necessarie.
Si parla di obsolescenza programmata quando un produttore prende consapevolmente delle decisioni di progetto e produzione che hanno come risultato una durata limitata del prodotto. Questo non significa necessariamente che i prodotti sono fatti per guastarsi dopo un certo periodo. Se un produttore progetta un prodotto in modo tale che non possa essere smontato, o se decide di non rendere disponibili pezzi di ricambio, informazioni sulle riparazioni o aggiornamenti software, sta facendo una scelta deliberata che si traduce in una vita limitata del prodotto – il prodotto diventa obsoleto a causa della decisione del produttore di non supportarne l’uso a lungo termine.
Fino all’80% dell’impatto ambientale di alcuni piccoli prodotti elettronici deriva dalla fase di produzione, prima ancora che il dispositivo venga utilizzato. Quindi la cosa migliore da fare per l’ambiente è prolungare la vita del nostro prodotto attuale il più a lungo possibile.
A livello globale, solo il 17% dei rifiuti elettronici viene effettivamente riciclato. Anche se i prodotti elettronici vengono riciclati, non solo si perde tutta l’energia incorporata nella loro produzione, ma si perdono anche molti materiali di valore. Circa la metà degli elementi chimici che si trovano in uno smartphone, hanno tassi di riciclaggio funzionale inferiori all’1%.
Il settore della riparazione è una parte importante di un’economia circolare. La riparazione è un processo ad alta intensità di lavoro che è difficile da trasferire all’estero. Uno studio che ha esaminato l’effetto sull’economia europea dell’obbligo, per i produttori, di rendere disponibili i pezzi di ricambio e le informazioni per la riparazione alle riparatrici ed ai riparatori professionali per un periodo di tempo più lungo, ha trovato che questo porterebbe ad un aumento del numero di posti di lavoro locali, e di qualità, in tutti gli Stati membri dell’UE. Vedremmo un aumento in particolare tra le riparatrici ed i riparatori, i produttori e le e i commercianti di pezzi di ricambio e le venditrici ed i venditori di prodotti usati. Anche il fatturato e i profitti di questi settori aumenterebbero. Il fatturato dei produttori e delle venditrici e dei venditori di prodotti nuovi diminuirebbe, ma con perdite di posti di lavoro molto limitate in Europa. Questo perché la produzione di beni di consumo avviene prevalentemente fuori dall’Europa.
Un recente studio ha rilevato che la riparazione crea 200 volte più posti di lavoro rispetto alla messa in discarica e all’incenerimento.
I prodotti riparabili possono avere una durata di vita più lunga e garantire un’offerta di qualità superiore sul mercato dell’usato, rendendo i prodotti di qualità più accessibili alle persone con un budget limitato.
Inoltre, una ricerta fatta nel Benelux su aspirapolvere e lavatrici ha scoperto che, a lungo termine, è sempre più economico riparare che sostituire.